Los nummos de Bonifacio (Imbictissimo, Domino Nostro)

Como me pidieron voy a postar una síntesis que tengo de los nummos de Bonifacio, acuñados en Cartago entre el 422 y el 433.
Les pido disculpa, pues es en italiano, pero en estos días mi vista es muy mala y si espero de traducirlo va a pasar mucho tiempo.

Antvwala

Le serie Domino Nostro e Imbictissimo.

Per analizzare le monete coniate in nome di Valentiniano III, assenti nei ripostigli italiani e attribuibili a zecche non imperiali, è necessario considerare gli avvenimenti che si sono succediti nell’Africa romana e soprattutto a Cartagine tra il 423 e il 455.

Il 15 agosto del 423 muore Onorio e poche settimane più tardi il Senato romano elegge Giovanni conferendogli la porpora imperiale. Tuttavia Bonifacio, comes Africae e fedele all’augusta Galla Placidia, si rifiuta di riconoscere il potere di Giovanni e si ribella, governando l’Africa in modo del tutto autonomo. Non vuole farlo in nome proprio, ma dell’imperatore legittimo: ma qui subentra un problema giuridico.
L’elezione di Giovanni da parte del Senato di Roma, anche se non riconosciuta dalla corte di Costantinopoli, è giuridicamente legittima: ma Bonifacio non intende coniare moneta in nome di Giovanni. Farlo in nome di Teodosio II sarebbe illegittimo, essendo l’Africa provincia dell’impero d’Occidente, e facendolo creerebbe una sorta di annessione della stessa a Costantinopoli. Neppure può coniare in nome dell’augusta Galla Placidia, né tanto meno di Valentiniano, non essendo stato a quest’ultimo neppure conferito il titolo di augusto.

Bonifacio sceglie una soluzione diplomatica, coniando a favore del Domino Nostro o dei Dominis Nostris (Dominorum Nostrorum), essendo significativo l’uso del dativo o del genitivo. Questa, almeno, è la più ragionevole delle ipotesi per spiegare l’esistenza delle numerose serie di nummi con questa legenda al dritto, interpretazione accettata quasi unanimemente dai numismatici
"Ten pieces of Carthaginian origin, of the enigmatic DOMINO NOSTRO series. [...] The average weight is no more than 1,00 g, substantially lighter than contemporary issues from Rome. Count Boniface, partisan of Placidia, and ruler of Africa in the 420s, still seems to me to be the most likely issuer...” (J.P.C. Kent, The italian bronze coinage of Valentinian III and a hoard of fifth-century Roman bronze coins from El-Djem, Tunisia).
Per maggiori approfondimenti, si rimanda a Mario Ladich, La monetazione vandala, 30 pagg., allegato a Cronaca Numismatica, Luglio-Settembre 2001, dove si sintetizza in modo chiaro e brillante lo stato attuale delle conoscenze circa la monetazione vandala.

Antvwala

A queste serie vanno aggiunte quelle con legenda al dritto IMBICTISSIMO (Ric 2167):

Nel 425 Valentiniano assume la porpora e, pertanto, viene a meno il motivo che giustifica queste emissioni del conte Bonifacio. Tuttavia ciò non accade: lo dimostra la notevole quantità di tipologie e le varianti per ognuna di esse, nonché l’adozione dell’iconografia della croce in ghirlanda, tipicamente teodosiana e sicuramente successiva al 425.
E’ significativo il fatto che, prevalentemente, non si tratta da una monetazione imitativa, ma affatto originale. Il tema della “porta di campo”, tipicamente costantiniano, era stato abbandonato da molto tempo, tranne una breve riapparizione con Teodosio I, limitata alla zecca di Tessalonica. Così come originali sono l’iconografia del tempio distilo, del globo nella doppia corona o della stella in ghirlanda.
E’ ragionevole ipotizzare che vi fosse stata una prima serie di emissioni con legenda Domino Nostro tra il 423 e il 425 e una seconda, probabilmente molto più consistente, tra il 427 e il 428, la quale, forse, si conclude con la serie Imbictissimo.
Nonostante la fedeltà dimostrata alla sua causa, Galla Placidia si lascia condizionare dalle posizioni più oltranziste del cattolicesimo, contrarie a Bonifacio per aver sposato una donna ariana. In particolar modo è nefasto il comportamento del generale Aezio che insinua nell’animo di Galla Placidia il sospetto che Bonifacio voglia proclamarsi re d’Africa, ragion per cui la reggente lo richiama a Ravenna per avere una spiegazione con lui, e allo stesso tempo invia dei messaggi a Bonifacio dicendogli di non andare a Ravenna poiché era una trappola per assassinarlo. Entrambi cadono nella trappola di Aezio: Bonifacio si rifiuta di lasciare Cartagine ed allora Galla Placidia lo dichiara nemico della Repubblica e tra il 427 ed il 428 invia due spedizioni militari per sottomettere il Conte.
Nel 429, persa Cartagine, Bonifacio si rifugia a Sitifis (Mauritania), da dove prende contatto con Genserico, re dei Vandali, invitandolo a porsi al suo servizio venendo in Africa. Nel frattempo, viene alla luce il doppio gioco di Aezio e Galla Placidia si riconcilia con Bonifacio: questi, non avendone più bisogno, ordina a Genserico di restare nella penisola iberica, ma i Vandali, che ora hanno a loro disposizione una flotta, nel maggio del 429 sbarcano in Mauritania e nei due anni successivi conquistano gran parte della provincia d’Africa, nonostante la resistenza di Bonifacio, il quale dalla metà del 431 è affiancato anche da un esercito orientale al comando di Aspar.

Nel 432 Bonifacio si reca a Ravenna, dove si scontra con Aezio sconfiggendolo, ma rimanendo mortalmente ferito. Nel frattempo Aspar, generale di Teodosio II intervenuto con un esercito inviato dall’impero d’Oriente, lotta vanamente contro i Vandali: restano in possesso romano solamente Cartagine e Cirta.
Quando nel 432 il generale Aspar subentra a Bonifacio , probabilmente inizialmente fa battere il nummo Ric 3819 in nome di Teodosio II e successivamente anche le serie in nome di Valentiniano con i disegni molto rozzi e legenda al dativo, oppure molto abbreviata e con lettere “grecizzanti” (cioè quelle dal Ric 2140 in poi).






Antvwala

Buenassss.....
Gracias Antvwala por la informacion,me ha parecido interesantisimo no tenia ni idea de estos nummus pero cada dia me sorprendo mas......
Un saludo

Para facilitar la labor de Antvwala me he tomado la libertad (ya que llevo casi un añito en italia) de traducir el texto para facilitarle el trabajo. Gracias por la magnifica información quehas compartido, y espero que no haya muchoes errores en mi traducción.

Para analizar la moneda acuñada en nombre de Valentiniano III, ausentes en los trasteros italianos y atribuibles a cecas no imperiales, es necesario considerar los sucesos acaecidos en el Africa Romana y sobretodo en Cartago entre el 423 y el 455.

El 15 de agosto del 423 muere Honorio y pocas semanas después el senado Romano elige a Juan Imponiendole la Purpura Imperial. Todavía Bonifacio, “Comes” de Africa y fiel a la Augusta Galla Placida, se niega a reconocer el poder de Juan y se Rebela, gobernando Africa de manera completamente autonoma. No quiere hacerlo en nombre propio, sino del emperador legitimo: pero aquí radica el problema juridico.

La elección de Juan por parte del parte del senado de Roma, aun sin ser reconocida por la corte de Constantinopla es Jurídicamente Legitima: pero Bonifacio no tiene intencion de acuñar moneda en nombre de Juan. Hacerlo en nombre de Teodosio II sería Ilegitimo, siendo África provincia del imperio de Occidente, y haciendolo crearia una especie de anexión a la misma Constantinopla. Ni siquiera puede acuñar moneda en nombre de la Augusta Galla Placida, ni mucho menos de Valentiniano, no habiendo estado siquiera conferido el titulo de Augusto a este ultimo.

Bonifacio escoje una solución diplomatica, acuñando a favor del “Dominio Nostro”o del “Dominis Nostris”(Dominorum Nostrorum), siendo significativo el uso del dativo o del genitivo. Esta, al menos, es la mas razonable de las hipótesis para explicar la existencia de la numerosa serie de nummos con esta leyenda. Explicación aceptada casi unaminemente por los numismaticos.
"Ten pieces of Carthaginian origin, of the enigmatic DOMINO NOSTRO series. [...] The average weight is no more than 1,00 g, substantially lighter than contemporary issues from Rome. Count Boniface, partisan of Placidia, and ruler of Africa in the 420s, still seems to me to be the most likely issuer...” (J.P.C. Kent, The italian bronze coinage of Valentinian III and a hoard of fifth-century Roman bronze coins from El-Djem, Tunisia).
Para una mayor profundización, se recomienda a Mario Ladich, La Amonetación Vandala, 30 pagg, unido a la cronica numismatica Julio-Septiembre 2001, donde se sintetiza en modo claro y brillante el estado actual de los conocimientos acerca de la amonedación Vandala.

En el 425 Valentiniano asume la purpura y, por tanto viene a menos el motivo que justifica estas emisiones del Conde Bonifacio. Todavía eso no sucede: lo demuestra la notable cantidad de tipologias y las variantes por cada una de ellas, ademas de la iconografía de la “cruz en Guirnalda”.
Es razonable hipotizar que hubiese una primera serie de emisiones con leyenda “Dominio Nostro” entre el 423 y el 425 y una segunda, probablemente mucho mas consistente, entre el 427 y el 428, la cual, quizas se concluye con la serie “Imbictissimo”
No obstante a la fidelidad demostrada a su causa, Galla Placida se deja condicionar de las posiciones mas extremistas del catolicismo, contrarias a Bonifacio por averse casado con una mujer pagana. En particular modo es nefasto el comportamiento del General Aezio que mete en la cabeza de galla Placidia la idea de que Bonifacio quiere proclamarse rey de Africa, razon por la cual la Regente lo reclama a Ravena para obtener una explicación, y al mismo tiempo (imagino que Aezio) envia mensajes a Bonifacio diciendole de no ir a Ravena por que era una trampa para asesinarlo. Ambos caen en la trampa de Aezio: Bonifacio se niega a dejar Cartago y entonces Galla Placidia lo declare enemigo de la Republica y entre el 427 y el 428 envia 2 expediciones militares para sokmeter al Conde.
En el 429, perdida Cartago, Bonifacio se refugia a Sitifis(Mauritania), desde donde toma contacto con Genserico, rey de los Vandalos, invitandolo a ponerse a su servicio viniendo a Africa. Mientras Tanto, sale a la luz el doble Juego de Aezio, y Galla Placidia se reconcilia con Bonifacio: este, no teniendo ya necesidad, ordena a Genserico permanecer en la peninsula Iberica, pero los Vandalos, que ahora tienen a su disposición una flota, en mayo del 429 desembarcan en Mauritania y en los 2 años sucesivos conquistan gran parte de la provincia de Africa, a pesar de la resistencia de Bonifacio, el cual desde la mitad del 431 esta apoyado de un ejercito oriental a las ordenes de Aspar.

En el 432 Bonifacio se dirige a Ravena, donde se encuntra con Aezio derrotandolo, pero quedando mortalmente herido. Mientras tanto Aspar, General de Teodosio II interviniendo con un ejercito enviado por el imperio de Oriente, lucha en vano contra los Vandalos: Quedan Bajo control Romano solamente Cartago e “Cirta”.
Cuando en el 432 el general Aspar sucede a Bonifacio, probablemente inicialmente hace acuñar el Nummo Ric 3819 en nombre de Teodosio II y sucesivamente también las series en nombre de Valentiniano con los diseños muy toscos y la leyenda en dativo, o bien muy abreviada y con letras de estilo greco (osea aquellas del RIC 2140 en adelante).

me acabo de dar cuenta que faltan mil tildes( lo he copiado antes de pasar el corrector (mil perdones)

Excelente información e interesantes piezas , bien por la traducción Javip

Un saludo

Muchas gracias, Javip!